Chroogomphus rutilus (Fries) Miller
(= Gomphidius viscidus (Linnaeus) Fries; G. rutilus (Fries) Lundell)
Balze di Verghereto 21.9.1997 Foto M. Gottardi
Cappello: 4-10 (15) cm, dapprima conico ottuso, poi convesso, infine piano-convesso, con umbone centrale generalmente acuto e margine involuto, poi ripiegato in basso; cuticola totalmente separabile, liscia, fibrillosa, molto viscosa, lucente a secco, di colore variabile da rosso rame a rosso mattone, rosso vinoso, bruno-rosso, spesso con sfumature olivacee.
Gambo: 4-9 (12) x 1-2 cm, pieno, cilindraceo, ricurvo ed appuntito alla base; superficie fibrillosa, squamulosa, un po’ vischiosa, di color giallo zafferano, giallo-cromo-olivaceo in basso, con resti di velo sotto forma di un anello fugace e di zebrature lungo il gambo.
Habitat: specie gregaria, comunissima, nei boschi di conifere sia dell’arco alpino sia dell’Appennino, soprattutto presso pini a 2 aghi, dall’estate all’autunno.
Microscopia: spore 16-22x6-8 µm, fusoidi, lisce, di colore bruno al microscopio.
Note: si tratta di una specie commestibile, ma di scarso valore. Si riconosce facilmente per la viscidità del cappello, per le lamelle rade, spesse, marcatamente decorrenti e facilmente separabili dalla carne pileica. Potrebbe confondersi con C. helveticus (Singer) M.M. Moser, altra specie commestibile, che però ha lamelle non così scure e la superficie del cappello asciutta e vellutata.