Calocybe gambosa (Fries: Fries) Donk
(= Tricholoma georgii (Linneus: Fries) Quélet)

Civita Castellana (VT) 30.4.1995 Foto R. Fontenla
Cappello: 3-15 cm, carnoso, da convesso ad appianato, con margine involuto; superficie liscia, glabra, ondulata, di colore variabile da bianco sporco a grigiastro a giallastro-alutaceo, talvolta macchiata di ocra e screpolata a tempo secco.
Lamelle: molto fitte, particolarmente strette, smarginato-adnate, da biancastre a crema chiaro; sporata bianca.
Gambo: 5-6.5 (12) x 1-2 cm, cilindraceo, slanciato oppure anche corto e tozzo, con superficie da biancastra a subconcolore, pruinosa, fibrillata.
Carne: bianca, soda e compatta sia nel cappello che nel gambo, con odore e sapore intensi e grati di farina.
Habitat: cresce isolato o a gruppi nei prati e nei pascoli, nelle radure, ai margini dei boschi, talvolta in file o cerchi, denominati popolarmente “cerchi delle streghe” solitamente in primavera, più raramente in autunno, spesso presso cespugli di Rosaceae, quali pruni, biancospini, rose selvatiche.
Microscopia: spore 5-6.5x3-4 µm, ellissoidali, lisce, ialine; basidi tetrasporici, clavati, con granulazioni siderofile.
Note: il nome popolare “fungo di S.Giorgio” attribuito a questa specie, sta ad indicare il periodo abituale di crescita, fra aprile e maggio. Si tratta di un’ottima specie commestibile, molto ricercata ed apprezzata dai raccoglitori; potrebbe essere confuso con il velenoso Entoloma sinuatum, che odora parimenti di farina, ma cresce solitamente in autunno, ha lamelle inizialmente di color giallo, poi rosa salmone. Di C. gambosa esiste una varietà a tinte crema-ocracee ( f. flavida, rappresentata nel fotocolor), che cresce di preferenza dentro i boschi, presso il margine.
Materiale studiato:
Civita Castellana (VT), in orno-ostrieto con presenza di Crataegus monogyna, ai margini del bosco, 30.4.1995, leg. et det. R. Fontenla, M. Gottardi, R. Para – conf. F. Bellù var. flavida.