Amanita pantherina (De Cand. : Fr.) Krombholz
Loc. San Giovanni (AN) Vallacera - 24-9-2012 Foto Livio Agostinelli
Cappello: 8 – 14 cm, emisferico nei giovani esemplari poi convesso ed infine appianato-disteso anche con lieve depressione centrale, liscio, ricoperto da piccole verruche farinose bianche, lievemente striato all’orlo, colore bruno ocraceo, bruno, bruno scuro.
Lamelle: libere, ma anche lievemente smarginate, fitte, un po’ ventricose, colore bianco puro.
Gambo: 8-18 x 1-3 cm. cilindrico, attenuato all’apice, dritto e glabro, duro e un po’ fistoloso, concolore alle lamelle. Presenta un anello bianco nella parte bassa, mentre nella zona basale è ricoperto da una volva aderente e dissociata in anelli, bianca.
Carne: soda nel cappello, fibrosa nel gambo. Sapore dolciastro e odore nullo o lievemente sub-farinaceo.
Habitat: Preferisce la montagna in boschi di aghifoglie e latifoglie nel periodo estivo autunnale.
Microscopia: spore 9,5 -11,5 x 6,5 – 7,5 µm, ellissoidali, non amiloidi, bianche in massa.
Note: Amanita pantherina è un fungo altamente tossico provoca disturbi a carico del sistema nervoso centrale, nausea, vomito, dolori addominali, diarrea acquosa. Dalla letteratura medica è risultato inoltre che dopo circa due mesi continuavano cefalee, amnesie e astenia. Si può confondere con esemplari scuri di Amanita franchetii (che ha sempre il velo di colore giallastro); Amanita rubescens ha colori bruni-rossastri e al taglio la sua carne arrossa. Una attenzione particolare và effettuata con Amanita excelsa e Amanita spissa che presentano un morfocromatismo similare e che vengono considerate commestibili dopo cottura.
Materiale studiato:
Località San Giovanni (AN) Vallacera - 24 settembre 2012 - Bosco di faggio -
Legit e Det Livio Agostinelli