Amanita oblongispora (Vaill. : Fr.) Link
Loc. Castelsantangelo sul Nera (AP) 22-6-2012 - Foto Livio Agostinelli
Cappello: 5-12 cm. dapprima ovoidale poi convesso-campanulato, infine appianato, carnoso di colore grigio-nocciola, grigio-bruno, grigio-bruno-chiaro con sfumature ocracee, ma anche bruno camoscio. Il velo generale è friabile composto da numerosi sferociti.
Lamelle: fitte e larghe intercalate da numerose lamellule, libere, bianche.
Gambo: 6-15 x 1-3 cm. slanciato, rastremato in alto e ingrossato alla base, da giovane con bande cremose ocra chiaro, poi farcito e cavo, facilmente separabile dal cappello. Volva membranosa,morbida e persistente, ampia, inguainante.
Carne: bianca, tenera nel cappello ma fibrosa nel gambo. Odore leggero fungino, sapore grato. Commestibile dopo cottura come tutte le “amanitopsis”
Habitat: cresce nel periodo estivo in boschi termofili di latifoglie, con preferenza per Quercus cerris e Quercus pubescens.
Microscopia: spore 10-13.5 x 8-10 micron, nettamente ellittiche.
Note: appartiene alla Sezione vaginate, è confondibile con Amanita dryophila, Amanita beekeri e Amanita stenospora, simili nel portamento ma con quadri microscopici diversi.
Materiale studiato:
Località Castelsantangelo sul Nera - Convegno CAMM 22 giugno 2012 Bosco di latifoglie querce e castagni.
Legit e Det. Livio Agostinelli