Amanita citrina (Schaeffer) Persoon
Monte Conero (AN) 31.10.1998 Foto M. Gottardi
Cappello: 4-8 cm, da emisferico a convesso, infine appianato, con margine intero, non striato; cuticola facilmente separabile, umida, lucente, liscia, non fibrillata, di colore giallo-verdastro pallido, giallo citrino ( bianco nella var. alba), spesso ricoperta da verruche biancastre od ocracee, detersili, residui del velo generale, tendenti ad imbrunire
Imenoforo: lamelle fitte e strette, intercalate da lamellule, un po’ ventricose, libere al gambo, bianche con sfumature giallo-citrine; filo concolore; sporata bianca.
Gambo: 6-12 x 0.6-1.2 cm, slanciato, più o meno cilindraceo, rastremato in alto e dilatato alla base in un grosso bulbo submarginato, pieno, poi farcito, facilmente staccabile dal cappello; superficie fibrillosa, biancastra con sfumature citrine; anello ampio, membranaceo, pendulo, paglierino; volva circoncisa, biancastra o pallidamente ocracea, aderente al gambo.
Carne: biancastra o leggermente paglierina, con odore di patate crude o di ravanello e sapore mite.
Habitat: cresce sia nei boschi di latifoglie che di conifere, con preferenza per i querceti e soprattutto per le faggete, in autunno, comune.
Microscopia: spore 8.5-10.5 x 7.5-9.5 µm, da largamente ellissoidali a subsferiche, lisce, amiloidi.
Note: non si tratta di una specie tossica, ma è comunque da scartare per l’odore sgradevole della carne e anche perché potrebbe essere confusa con Amanita phalloides (Vaill.: Fr.) Link, specie velenosa mortale, che spesso presenta le stesse tonalità di colore. Quest’ultima tuttavia si differenzia per la cuticola decorata da fibrille innate, l’assenza di verruche sul cappello, per la volva ampia e membranosa e per un odore diverso della carne.
Materiale studiato:
Loc. Monte Amiata, 19.10.1992, sotto Castanea sativa, leg. et det. M. Gottardi.
Monte Conero (AN), 31.10.1998, in bosco misto di Pinus halepensis e Quercus ilex, leg. et det. M. Gottardi.