Amanita caesarea (Scop. : Fr.) Persoon
Loc. La Cittadella (AP)- Monti Sibillini 30-9-2012 Foto Livio Agostinelli
Cappello: 8-12 (18) cm, emisferico nei giovani esemplari poi convesso ed infine appianato-disteso, glabro, ricoperto in parte (ma non sempre) da lembi membranosi del velo generale, striato all’orlo, colore arancione brillante un po’ più chiaro al margine.
Lamelle: libere, fitte, un po’ ventricose, colore giallo cromo.
Gambo: 8-14 (20) x 2-3,5 cm. subcilindrico, attenuato all’apice, dritto e glabro, duro e un po’ fistoloso, concolore alle lamelle. Nella zona basale è ricoperto da un’ampia volva a sacco, libera e laciniata all’orlo, bianca, tenace ma molle, spessa fino a 3 mm:
Carne: abbondante e compatta nel cappello, “fibrosetta” nel gambo, bianca ma sfumata di giallo nelle zone periferiche. Odore non significativo e sapore gradevole..
Habitat: preferisce i climi temperati e/o caldi, fruttifica nei boschi di latifoglie nel periodo estivo – autunnale. Microscopia: spore 9,5 -11 x 6,5 – 6,9 µm, da sub-ovoidi a quasi ellissoidali, non amiloidi.
Note: Il miglior fungo dal punto di vista culinario, così è considerato dai suoi estimatori d'altronde “caesarea” significa dei Cesari ovvero dedicato a pochi eletti. Conosciuta con l’appellativo di “ovulo buono” è stata sottoposta ad una raccolta smodata ed in alcuni areali ha rischiato l’estinzione. La legge vieta la raccolta allo stadio di ovolo anche in considerazione del possibile scambio con ovoli della Amanita muscaria (tossica) e Amanita phalloide (mortale) ed altre simili.
Materiale studiato:
Località La Cittadella (AP) Monti Sibillini - 30 settembre 2012 - Bosco di castagno e quercia -
Legit e Det Livio Agostinelli