Cari soci,ci stiamo "internazionalizzando".
I nostri raduni-studio,con mostre e conferenze annesse, ci hanno fatto conoscere in mezza Italia,dall'arco alpino alla dorsale appenninica.Da ieri ci conoscono anche in America!
Il CAMM ci ha passato il compito di guidare in un'escursione un gruppo di americani,impegnati,a fine ottobre,in un tour micologico-turistico delle Marche.
Inevitabile per noi scegliere il Monte Conero,non solo per le nostre assidue frequentazioni,ma soprattutto per la sua peculiarità naturalistica lungo la costiera adriatica.
Confesso che questo incarico ha suscitato in noi una certa apprensione.Non conoscevamo la lingua e,come al solito,verso gli americani ci sentiamo sempre qualche passo indietro.Forse guardiamo troppi films made in USA.
Appuntamento il 19 mattina all'hotel NH di Ancona.Al primo impatto svanisce ogni preoccupazione.Albert Casciero parla un buon italiano e mi accoglie con grande affabilità.Ennio Giusti,che coordina il gruppo,é sulla nostra lunghezza d'onda.Dai finestrini del pulman ricevo grandi sorrisi.
Si parte.Prima tappa al Poggio dove imbarchiamo il resto della brigata,per non offendere nessuno,in ordine alfabetico:Vicenzo Giampieri,Alessandro Rossi,Massimo Rossi ed Eugenio Solustri.
Arriviamo al parcheggio vicino all'ex convento di S.Pietro.Qui ci lasciano Massimo Rossi,che ci ha fatto da autista,ed una parte degli americani,che proseguono lungo la riviera del Conero.Tutti gli altri,armati di cestini e bastoni,diamo inizio alla traversata del fianco settentrionale del Conero.
La giornata é grigia,l'aria pungente.Ci scaldiamo subito con le prime incursioni nel bosco ed i primi ritrovamenti.
Un altro ospite parla italiano,é Barbara,una rianimatrice in pensione di Pittsburgh.Ha lavorato con Ignazio Marino.Viene in Italia per la quindicesima volta.Leghiamo subito.Con la vecchia tecnica dei segni e con qualche mezza parola di inglese riusciamo a comunicare con tutti.Oltretutto ci accomuna e ci coinvolge l'interesse per i funghi.Kathy,viene dall'Idaho e prende appunti ,accoglie ogni ritrovamento con un gridolino di stupore.Albert,interprete iperattivo,corre da un gruppo all'altro.Qualcuno fotografa.Qualcuno chiede spiegazioni.Tutti saltabeccano da un lato all'altro del sentiero.
Tappe d'obbligo:le incisioni rupestri ed il belvedere di Pian Grande.Esce un pò di sole;qualche squarcio d'azzurro.La baia di Portonovo é affascinante.
foto del 22/9/2010
Proseguiamo la discesa fra i lecci ,i corbezzoli (qui ci vengono in aiuto gli insegnamenti di Mario Gottardi sul significato clinico-storico di unedo) i pini di Aleppo e la macchia mediterranea.La traversata dura quasi tre ore.Arriviamo al Poggio a mezzogiorno.
Nel cestino e negli occhi tanti funghi.
Abbiamo incontrato alcune specie consuete del Conero;altre meno abituali.
Amanita ovoidea (Bull. : Fr.)Link,che sbuca anche tra i sassi dei sentieri
Lactarius atlanticus Bon,tipico di stagione
Lactarius chrysorrheus Fr.,abbondantissimo,quasi infestante
Hygrophorus russula (Sch. : Fr.)Quelet,una preda ambita per il sottolio
Hygrophorus latitabundus Britz.,il "mucciolone"
Hygrophorus persoonii Arnolds,il fratello più piccolo altrettanto viscido
Inocybe piriodora (Pers. : Fr.)Kummer,dal piacevole odore di pera
Inocybe pisciodora Donad. & Riouss.,che puzza invece di pesce
Cortinarius salor Fr.,bellissimo
Cortinarius cotoneus Fr.,una leprocybe altrettanto bella
Russula fragilis (Pers. : Fr.)Fr.,per finire,odora di caramella ma é piccantissima
Come é giusto,la gita finisce a tavola.Ci ospita il suggestivo e rinomato ristorante dell'Hotel Fortino di Portonovo.
E' stato un piacere conoscere questi "mushrooms friends",come ci scrive Kathy Richmond;gente alla mano,amabile.Gente come noi.
Un saluto ed un arrivederci a tutti,in particolare al prorompente Albert ed alla dolcissima Barbara,con i quali abbiamo avuto modo di scambiare qualche parola.Noi siamo pronti per un'altra traversata.
Sauro Ausili GMN Ancona