Vitex agnus-castus

Vitex agnus-castus L.

Fam. Lamiaceae

Lagano, Agnocasto

Vitexagnuscastus

Foto Livio Agostinelli

Scheda botanica a cura di Mario Gottardi

Arbusto alto fino a 5 m, con odore resinoso-aromatico, molto longevo, con fusti flessibili, legnosi e ramificati sin dalla base, con corteccia bruna che si desquama longitudinalmente, con rami giovani a sezione quadrangolare con angoli smussati.

Le foglie sono decidue, lungamente picciolate, opposte, digitate, 5-7 pennatifide, con segmenti lanceolati-lineari acuti, lunghe fino a 10 cm. La pagina superiore è glabra e di colore verde scuro, quella inferiore è bianca e tomentosa.

I fiori, ermafroditi e zigomorfi, sono raccolti in infiorescenze terminali, ramificate, spiciformi; sono piccoli, azzurri, più raramente rosei, con calice campanulato, attinomorfo, tomentoso, e corolla gamopetala, bilabiata, pelosa. Gli stami sono 4, sporgenti dalla fauce per 3-4 mm. La fioritura avviene da maggio ad agosto.

I frutti sono piccole drupe subsferiche, mucronate, rossicce, contenenti ognuna 4 semi.

Questa pianta vegeta in luoghi umidi ed ombrosi, lungo le ripe dei corsi d’acqua, negli alvei fluviali, nelle depressioni retrodunali. Spesso la si ritrova nella boscaglia delle sponde fluviali insieme a Oleandri e Tamerici. Talvolta è coltivata in parchi e giardini a scopo ornamentale e decorativo. E’ diffusa lungo tutto il bacino del Mediterraneo (area dell’Olivo e del Leccio) e in Asia sud-occidentale. In Italia è diffusa nelle Regioni occidentali, in Puglia e nelle Isole; Le bonifiche ed i continui disboscamenti intrapresi negli areali di crescita l’hanno però resa quasi rara.

L’antica denominazione greca dell’Agnocasto, dovuta a Dioscoride era “Agonos” = “Senza prole”, in quanto si riteneva che avesse poteri anafrodisiaci; per questo motivo i semi della pianta, che spesso trovava sede negli orti monastici, sono chiamati “Semi del Monaco”. Nella letteratura greca si trova anche il termine “Agnos”, tradotto in epoca medioevale nel latino “Agnus” = “Agnello”. La pianta diventò simbolo di purezza e verginità (“Agnus-castus”). Il nome popolare “Lagano” deriva invece da “Lygos”, parola citata già da Omero, che significa “Viticcio” o “Virgulto” e che trae origine dall’impiego antico dei giovani rami flessibili per lavori d’intreccio.

I principi attivi contenuti nell’Agnocasto sembra abbiano proprietà sedative, antispastiche, aperitive ed esercitino una benefica azione nelle sindromi premestruali; i semi vengono utilizzati in cucina perché conferiscono alle pietanze un gradevole sapore aromatico.

Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.

  

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