Viburnum opulus L.
Fam. Adoxaceae
Palla di neve
Foto M.Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Arbusto cespuglioso, deciduo, alto fino a 4 m, molto ramoso, con corteccia lenticellata bruno-grigiastra e rami flessibili, glabri e lucidi.
Le foglie sono opposte, picciolate, di forma approssimativamente triangolare, a 3-5 lobi, con bordo irregolarmente dentato. La pagina superiore è glabra, di colore verde scuro, quella inferiore è tomentosa, grigio-verdastra. Alla base delle foglie sono disposte 2 file di stipole rosse.
I fiori sono raccolti in corimbi ombrelliformi picciolati, di circa 10 cm di diametro; i fiori esterni sono sterili, molto più grandi di quelli interni, a 5 lobi ineguali, con funzione vessillare, quelli interni sono fertili; il calice è subnullo e la corolla è bianca, sfumata di rosa. La fioritura avviene fra maggio e giugno.
I frutti sono drupe sferiche, succulente, di circa 1 cm di diametro, lucenti, prima di colore paglierino, poi rosso acceso, contenenti un solo seme. La maturazione avviene ad agosto-settembre.
Si tratta di una specie igrofila e sciafila, che predilige i suoli ricchi di humus, calcarei e argillosi e vegeta di preferenza nei boschi umidi, nei sottoboschi ombrosi, dalla pianura fino a 1000 m di quota. E’ diffusa in Europa, Asia settentrionale e Africa nord-occidentale. In Italia è presente lungo l’arco alpino, nella Padania, nell’Appennino centro-settentrionale e in Basilicata.
Il nome del Genere, “Viburnum” deriva dal latino “Viere” = “Legare”, con riferimento alla flessibilità dei rami. La denominazione specifica “opulus” richiama il nome latino di alcune specie di Acero, per la somiglianza delle foglie.
I fiori e la corteccia possiedono proprietà antispasmodiche, astringenti e diuretiche. La corteccia di questa pianta viene impiegata per il trattamento dei dolori mestruali, di spasmi e crampi. Va precisato comunque che si tratta di una pianta tossica, ed in particolare l’ingestione delle bacche provoca severe irritazioni intestinali.
Viene talvolta impiegato come arredo di parchi e giardini, alla stessa stregua del Laurotino (Viburnum tinus L.), per la fioritura appariscente, per i frutti di colore rosso corallo e per il fogliame che in autunno assume una colorazione rossastra.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici, ecc., sono riportati a mero scopo informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.