Sanguisorba minor

Sanguisorba minor Scopoli s.l.

Fam. Rosaceae

Pimpinella,Sanguisorba

                               Sanguisorba minor1

Sanguisorba minorfiori                          

Foto Mario Gottardi

Scheda botanica a cura di M. Gottardi

Pianta erbacea perenne, lunga 20-50 cm, con rizoma legnoso, consistente e strisciante, e fusti eretti e striati, che recano all’apice i fiori estivi verdi con apici rossi.

Le foglie sono imparipennate, lunghe 6-12 cm, con 13-17 segmenti subsessili, ellittici, a bordo dentellato, di colore verde nella pagina superiore, glauco in quella inferiore.

I fiori, riuniti in spighe capituliformi ovali, sono privi di corolla; hanno un perianzio sepaloide, formato da 4 lacinie verdastre, uno stimma piumoso, roseo o porporino, l’ovario semiinfero e 15-30 stami penduli.

I fiori superiori della spiga sono tutti femminili, quelli inferiori sono maschili. Fra le due serie di fiori a volte sono presenti fiori ermafroditi.

Il frutto è formato da 2 acheni ovali-oblunghi, tetragoni, racchiusi in un ricettacolo, che si accresce durante la maturazione.

E’ una pianta che cresce nei prati aridi, nelle garighe, negli incolti, nei campi coltivati a foraggio, di preferenza su terreno calcareo, dalla pianura fino a 1300 m di quota ca.. In Italia è presente in tutte le Regioni.

Il nome del Genere deriva dalle parole latine Sanguis = “Sangue” e sorbeo = “assorbo” e descrive le supposte capacità della pianta di cicatrizzare le ferite, fermare le emorragie interne e stagnare il sangue. Tale supposizione deriva dalla “teoria dei segni” elaborata da Paracelso e dai suoi allievi, secondo la quale le piante manifestano i loro poteri medicamentosi mediante segni esteriori. Nel caso della Sanguisorba sono le infiorescenze di colore rosso scuro a suggerire l’idea del sangue, e per secoli la pianta è stata utilizzata per curare ferite ed emorragie.

In effetti la pianta è ricca di tannini e sino a non molto tempo fa le foglie erano usate per fare decotti astringenti contro le infezioni intestinali. Oggi alla Pimpinella sono affidate soprattutto funzioni stomachiche e digestive, contro l’inappetenza ed i disturbi di stomaco. Per uso esterno viene usata per lenire i disturbi connessi a lievi infiammazioni emorroidarie, piccole scottature e dermatiti.

La Pimpinella è anche utilizzabile a fini gastronomici; in primavera le sue giovani foglie, che sono ricche di vitamina C, sono usate come ingredienti di zuppe, minestroni e minestre, nonché per aromatizzare le insalate miste, specie quelle a base di Lattuga. Talvolta viene anche coltivata come insalata aromatica, per il suo gradevole sapore di Cetriolo e di Nocciola.

I fiori maschili della Sanguisorba, posti nella parte bassa dell’infiorescenza, sono i primi ad aprirsi, mentre quelli femminili della stessa infiorescenza si schiudono successivamente. Si tratta di uno stratagemma, utilizzato anche da molte altre piante che sono impollinate ad opera del vento, per evitare l’autoimpollinazione.

Molto simile a Sanguisorba minor, ma con elementi fogliari più sviluppati, è Sanguisorba officinalis, detta popolarmente “Pimpinella maggiore” o “Meloncello”. Vegeta negli ambienti acquitrinosi, nelle praterie umide, e sulle rive dei corsi d’acqua, dal livello del mare fino al piano montano.

Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.

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