Prunus spinosa L.
Fam. Rosaceae
Prugnolo selvatico
Foto Mario Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Arbusto caducifoglio alto 0.5-3 m, o con portamento da alberello, con corteccia nerastra nel fusto, rami eretti, spinosissimi e con corteccia bruno-rossastra, getti giovani pubescenti.
Le foglie sono alterne, ovato-ellittiche, a punta acuta, con margine crenulato o dentato, lunghe 3-4 cm, glabre e di colore verde scuro sopra, sotto più chiare e pelose lungo le nervature.
Il Prugnolo è una delle prime piante a fiorire. I fiori, molto abbondanti, compaiono prima delle foglie, a febbraio-marzo; sono bisessuali, isolati, più raramente a ciuffi di 2-3, hanno la corolla bianca composta da 5 petali ovali, molti stami (20 ca), con antere gialle e 1 stilo.
I frutti sono drupe di 1-1.5 cm di diametro, violaceo-nerastre, pruinose in superficie, molto aspre e tanniche.
E’ una specie eliofila e mesofila, rustica, che si adatta a terreni poveri e sassosi; cresce solitamente ai margini dei boschi, nelle radure, nei coltivi e nei pascoli abbandonati, su suoli relativamente profondi, formando a volte cespuglieti puri.
E’ diffusa in Europa, Asia occidentale ed Africa settentrionale; in Italia la si trova in tutte le Regioni, dalla pianura fino alle pendici montane, a 1200-1500 m di quota.
Il nome generico deriva dal greco “Prunon” = “Il frutto del pruno”, mentre quello specifico si riferisce alla spinosità della pianta.
Il legno del Prugnolo è durissimo, bruno-rossastro ed odora di mele; un tempo era impiegato per fare bastoni da passeggio.
Le drupe, molto allappanti e ricche di tannini, divengono commestibili solo a completa maturazione e dopo aver subito le prime gelate invernali. La buccia infatti col gelo si spacca, permettendo così la penetrazione nella polpa di microfunghi che modificano il sapore da molto tannico ad aromatico e meno aspro. Sono utilizzate per fare marmellate e liquori. Si può ottenere un ottimo liquore digestivo utilizzando bacche ben mature messe a macerare in al molto tannico a col e vino bianco e aggiungendo un po’ di zucchero. Dalla distillazione delle bacche si ottiene invece una gradevole acquavite.
Le varie parti della pianta hanno proprietà astringenti, diuretiche, depurative e toniche.
La corteccia veniva un tempo impiegata per colorare di rosso la lana, mentre dai frutti ancora acerbi, con aggiunta di solfato di ferro, si otteneva un inchiostro, oppure una tintura per tingere di nero i tessuti.
Le varie parti della pianta hanno proprietà astringenti, depurative e toniche, i suoi fiori sono bottinati dalle api e nel fitto intreccio dei suoi rami nidificano volentieri i passeracei.
Il Prugnolo è usato talvolta a scopo ornamentale per la bella fioritura precoce, ma più spesso per costituire siepi campestri.
Come significato simbolico il Prugnolo rappresenta la Primavera, la Giovinezza ed il Rinnovamento, mentre il colore candido dei fiori ricorda la virtù della Purezza.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.