Prunus dulcis

Prunus dulcis (Miller) D.A. Webb

Fam. Rosaceae

Mandorlo

Prunus dulcis          Prunus dulcis fiore

Prunus dulcis ramo con fiori e frutto

Prunus dulcis ramo con frutti immaturi             

Foto Mario Gottardi

Scheda botanica a cura di M. Gottardi

Albero caducifoglio, monoico, alto fino a 10-12 m, con rami bruno- grigiastri, spinescenti all’apice negli esemplari inselvatichiti.

Le foglie sono strettamente lanceolate, seghettate al bordo, lucide e glabre, di colore verde chiaro.

I fiori sono subsessili e crescono solitamente a coppie; hanno una corolla formata da 5 petali obovato-spatolati, bianchi o rosati, un calice bruno rossastro e molti stami; la   fioritura è     precoce (febbraio-marzo).

I frutti sono drupe ovoidi, composte da uno strato carnoso, verde, vellutato, deiscente a maturità, e da un involucro legnoso, poroso, contenente uno o due semi (le “mandorle”).

Il Mandorlo è di origine Asiatica e Nordafricana, ampiamente diffuso in Europa centro-meridionale, occidentale e in Africa settentrionale, sia coltivato che spontaneizzato. In Italia è presente in tutte le Regioni.

La coltivazione del Mandorlo è iniziata probabilmente in Mesopotamia, da dove si è diffusa in Grecia e quindi in altre aree geografiche, fra cui l’Italia.

I suoi semi, dal sapore molto gradevole, sono largamente impiegati nell’industria dolciaria, mentre il prezioso “olio di mandorle”, estratto mediante spremitura, viene utilizzato nell’industria cosmetica e per prodotti farmaceutici.

Le mandorle amare, prodotte da una varietà di Mandorlo, sono da considerare tossiche, poiché contengono acido cianidrico; sono anch’esse utilizzate nell’industria dolciaria e dei profumi, però dopo idoneo trattamento per eliminarne la tossicità.

Secondo una antica leggenda, i Greci credevano che Fillide, sposa di Demofonte, re di Atene, fosse stata trasformata dagli dei in un Mandorlo dopo essersi suicidata, credendo di essere stata abbandonata dall’amato.

Secondo la tradizione ebraica il Mandorlo è il simbolo della Vigilanza, perché è il primo a risvegliarsi a primavera.

Noti sono poi i Mandorli della Valle dei Templi, presso Agrigento, che fioriscono già a fine gennaio. La prima domenica di febbraio di ogni anno si festeggia, davanti al tempio della Concordia, la sagra del Mandorlo in fiore, importante rassegna internazionale del folclore.  

Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.

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