Populus nigra L.
Fam. Salicaceae
Pioppo nero
Foto Mario Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Albero dioico, alto fino a 30 m, con chioma espansa, molto ramificata in alto, talvolta a struttura colonnare, con tronco molto ramificato e corteccia inizialmente grigia, poi nerastra, profondamente screpolata e fessurata longitudinalmente.
Le foglie sono alterne, glabre, lisce, lucide, un po’ coriacee, ovato-triangolari o romboidali, con margine seghettato ed apice acuto, di colore verde scuro nella pagina superiore, verde-giallastro in quella inferiore, gialle in autunno.
Gli amenti maschili, che compaiono prima delle foglie, sono rossi e penduli, violetto-nerastri dopo la caduta del polline, quelli femminili sono penduli anch’essi, verdognoli, con stimmi gialli.
I frutti sono capsule riunite in amenti penduli lunghi 10-15 cm, che, aprendosi, liberano molti semi lanuginosi.
La denominazione specifica fa riferimento al colore della corteccia negli esemplari adulti, molto più scura rispetto a tutte le altre specie di Pioppo.
Il Pioppo nero ha esigenze ecologiche simili a quelle del Pioppo bianco, salvo il terreno, che preferisce fresco e profondo, tollerando poco i suoli compatti ed i ristagni d’acqua. E’ una pianta a rapida crescita, con buona capacità pollonifera e si presta alla riproduzione per talea.
Il suo areale si estende dall’Europa all’Asia centrale, ed in Italia è diffuso su tutto il territorio.
Il legno è leggero, elastico, tenero e pallido ed ha gli stessi impieghi di quello del Pioppo bianco (compensati, pannelli truciolari, fiammiferi, imballaggi, pasta da carta)
I Pioppi coltivati in arboricoltura da legno sono derivati da ibridi fra il Pioppo nero e Pioppi del Nordamerica, più produttivi e più resistenti ai parassiti.
Esiste una varietà, denominata Pioppo italico o cipressino, con rami eretti e chioma colonnare, utilizzato a scopo ornamentale e per le alberature delle strade.
Considerata però la facilità con cui il legno dei Pioppi si schianta, questi vanno tenuti a debita distanza dalle abitazioni e dalle vie di comunicazione.
Le gemme contengono oli essenziali, salicina e resine, con proprietà antisettiche, balsamiche e anticatarrali, mentre la corteccia essiccata è febbrifuga.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.