
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Pianta sempreverde dal portamento arbustivo, alta 2-4 m, con rami fitti, prostrato-ascendenti, con chioma verde scuro e corteccia grigio-bruna.
Gli aghi sono piuttosto corti (3-4 cm), incurvati, rigidi, robusti e pungenti.
Le infiorescenze maschili sono di color giallo-arancio, quelle femminili sono rosso-violacee.
Gli strobili sono sessili, verdi, poi bruni. I semi sono piccoli, alati, a diffusione anemocora e zoocora.
Il Pino mugo è la specie principale di un gruppo che comprende anche Pinus pumilio Haenke, Pinus uncinata Miller e loro varietà e forme. Probabilmente si tratta di forme ibridogene, che però ora appaiono ben stabilizzate.
E’ una pianta tipica dei cespuglieti subalpini, che si spinge anche oltre i limiti della vegetazione arborea, fino a 2700 m di altitudine, molto frugale, eliofila e xerofila, resistente sia al clima caldo e siccitoso che ai rigidi freddi invernali; predilige i suoli calcarei e dolomitici poco profondi e le stazioni rupestri, ove forma spesso macchie fitte e impenetrabili.
E’ specie diffusa nell’Europa centro-meridionale, ed in Italia è rinvenibile sia lungo la cerchia alpina che sull’Appennino tosco-emiliano, abruzzese e campano, ove rappresenta una vegetazione relitta dell’ultima epoca glaciale.
Scheda botanica a cura di D. Cesaroni
Ha alti contenuti di oli essenziali, di vitamina C e di flavonoidi, per cui viene largamente usato in tutti i tipi di influenze invernali e nel trattamento delle infezioni delle vie respiratorie.
Del Pino mugo si utilizzano soprattutto le gemme dotate di proprietà balsamiche, anticatarrali ed antisettiche.
L’olio essenziale, chiamato mugolio, è ottenuto per distillazione a vapore e successivo rapido raffreddamento di aghi e ramoscelli.
Viene utilizzato per inalazioni in caso di patologie respiratorie, aggiunto in gocce all’acqua del bagno per combattere nervosismo, disturbi circolatori, tosse, e malattie da raffreddamento.