Pastinaca sativa L.

Pastinaca sativa L.

Fam. Apiaceae

                       Pastinaca, Erba sellerina                         

Pastinaca sativa                                

Foto Mario Gottardi

Scheda botanica a cura di M. Gottardi

Pianta erbacea biennale, con fusti ascendenti o eretti, tomentosi, lunghi fino ad 1 m ed oltre, con radice fittonante e carnosa, bianco-rosata, con polpa aromatica.

Le foglie basali sono imparipennate, formate da 5-7 (15) elementi lunghi 2-3 cm, dentellati al bordo, con picciolo terminante in una guaina; le foglie del fusto sono progressivamente più piccole, con guaina amplessicaule.

I fiori, riuniti in ombrellette, che a loro volta formano infiorescenze ombrelliformi più grandi a 5-7 (20) raggi, sono piccoli, con corolla formata da 5 petali gialli, arrotolati verso l’interno. La fioritura avviene a luglio-agosto.

I frutti sono piccoli acheni alati, bruno-giallastri, di forma lenticolare, riuniti a coppie.

Si tratta di una pianta largamente diffusa, che vegeta negli incolti, nei prati, negli orti, lungo le strade, ecc., dalla pianura fino a 1500 m di quota ca.. In Italia è presente in tutte le Regioni.

La Pastinaca è pianta nota sin dall’antichità; è citata ad esempio da Dioscoride e da Plinio, anche se, dalle descrizioni che ci sono pervenute, sorge il dubbio che in qualche caso si trattasse non della Pastinaca, ma della Carota, altra Ombrellifera di aspetto somigliante, ma con radice di colore aranciato, anziché biancastro.

Il nome del genere deriva dal latino Pastus = “Nutrimento”, con riferimento al fatto che la radice è commestibile, con valore dietetico simile a quello della Patata, per il contenuto in amidi e zuccheri. Un tempo la Pastinaca era coltivata proprio allo scopo di raccogliere le radici, più grosse e carnose di quelle selvatiche; esse vengono consumate crude in insalata, oppure cotte in salse, brodi e minestre, cui conferiscono gusto e profumo.

Alla radice sono attribuite anche proprietà digestive e diuretiche, e la tradizione popolare la ritiene cibo idoneo a persone anziane, deboli e convalescenti.

La Pastinaca è anche una buona foraggera per il suo contenuto in protidi, grassi e glicidi, che forniscono un elevato potere calorico.

In Italia esistono 3 sottospecie di Pastinaca, fra cui la sottospecie urens, diffusa nei boschi umidi ad Ontano, Frassino e Salici, che si caratterizza per il fatto che il contatto con le foglie può provocare in soggetti particolarmente sensibili irritazioni cutanee molto fastidiose. Questa sottospecie, ma anche le altre che appartengono allo stesso Genere, contengono furanocumarina, sostanza che può provocare reazioni cutanee aggravate per fotosensibilizzazione sotto l’effetto dei raggi solari.

Occorre fare attenzione a non confondere la Pastinaca con altre Ombrelliferae somiglianti, ma molto pericolose per la loro velenosità, come ad esempio la Cicuta maggiore (Conium maculatum), descritta in altra scheda.

Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.

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