Paris quadrifolia L.
Fam. Liliaceae
Erba di volpe, Erba crociona
Foto Mario Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Pianta erbacea perenne, alta fino a 50 cm, con radice rizomatosa e strisciante, da cui si origina un fusto cilindraceo, glabro, glauco, spesso più o meno violetto in basso, recante alla sommità una tetrade di foglie ovato-ellittiche ed un unico fiore.
Le foglie sono riunite in un verticillo, normalmente in numero di 4, più generalmente da 3 a 6; sono sessili, obovate, lunghe 10-12 cm, trinervate, con apice acuto.
Il fiore è unico, peduncolato, posto all’apice dello scapo; è formato da 4 tepali interni lineari e da 4-6 tepali esterni verdi-giallastri, riflessi verso il basso. La fioritura avviene fra giugno ed agosto.
Il frutto è una bacca rotonda e pruinosa, di colore blu-nerastro, grande 1 cm ca., divisa in 4 logge, ognuna contenente 2 grani. La polpa interna è bianca, con odore di Stramonio.
E’ una pianta igrofila, che vegeta nei boschi umidi ed ombrosi di latifoglie (soprattutto faggete) e di aghifoglie, fra 200 e 2000 m di quota; in Italia è presente in quasi tutte le Regioni.
Il nome del Genere deriva dal latino Paris, in quanto spesso la pianta si presenta con un numero pari di foglie, normalmente quattro; il termine popolare “Erba crociona” si riferisce al fatto che le sue foglie sono disposte in modo da formare una croce.
Tutte le parti della pianta sono velenose per la presenza di alcaloidi e glucosidi, che provocano vomito, diarrea, vertigini, restringimento della pupilla ed altri disturbi a carico del sistema nervoso.
L’Erba crociona appartiene alla Famiglia delle Liliaceae, che ricomprende altre piante velenose piuttosto comuni, come il Colchico autunnale (Colchicum autumnale), il Mughetto (Convallaria majalis) ed il Veratro ( Veratrum album e Veratrum nigrum).
Le piante sopracitate erano un tempo impiegate in medicina per la loro attività sul sistema nervoso e cardiovascolare, ma il loro uso è stato abbandonato, perché pericoloso; infatti il loro potere farmacologico è basso, il che significa che la dose terapeutica da somministrare è molto prossima a quella tossica.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.