Origanum vulgare Linnaeus
Fam. Lamiaceae
Origano comune
foto L. Agostinelli
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Pianta cespugliosa, perenne, semiarbustiva a maturità, alta 30-50 cm, molto aromatica, con rizoma legnoso, strisciante orizzontalmente e con fusti ascendenti, molto ramosi, angolosi e pelosi, arrossati in alto e lignificati alla base.
Le foglie sono opposte, ovali-lanceolate, brevemente picciolate, lunghe 2-4 cm; quelle inferiori sono cordate, di colore verde-grigiastro, con margine intero o crenulato.
I fiori, riuniti in densi corimbi terminali, con brattee violacee; sono ermafroditi e zigomorfi, con 5 petali bianchi o rosati, fusi in una caratteristica corolla bilabiata. La fioritura si prolunga da giugno ad ottobre.
I frutti sono piccoli acheni riuniti in tetradi.
L’Origano è una pianta xerofila e rustica, che vegeta in ambienti aridi ed assolati, nei cespuglieti, nelle macchie e nelle garighe, dalla costa fino a 1400-1700 m di altitudine. In Italia è presente in tutte le Regioni.
Il nome del Genere deriva dalle parole greche “oros” e “ganos”, col significato di “splendore o gioia delle montagne”, perché questa pianta vegeta soprattutto in tali ambienti.
Come molte altre specie appartenenti alla Famiglia delle Labiatae, quali il Rosmarino, il Timo, la Santoreggia, la Maggiorana e la Salvia, questa pianta è ricca di sostanze aromatiche e per questo motivo è coltivata e molto utilizzata in cucina come condimento. Ben noto è ad esempio l’uso dell’Origano sulla pizza e sulle carni alla pizzaiola, nei piatti a base di pomodoro e nelle zuppe di pesce.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.