Matricaria chamomilla L.
Fam. Asteraceae
Camomilla vera
Foto Mario Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Pianta erbacea annuale, fortemente aromatica, alta fino a 50 cm, con fusto prostrato-ascendente e ramificato e radice a fittone.
Le foglie sono sessili, alterne, pennatosette, profondamente divise in lacinie lineari, molto strette e mucronate.
I fiori sono riuniti in capolini, a loro volta formanti una infiorescenza a corimbo; i capolini sono costituiti da fiori esterni femminili ligulati, bianchi, tendenti a piegarsi verso il basso, simulanti una corolla con funzione vessillare, e da numerosi minuscoli fiori interni ermafroditi, gialli, tubulosi, con 5 lobi alla sommità. Il ricettacolo che li sostiene è conico ed internamente cavo. La fioritura avviene fra maggio ed agosto.
I frutti sono minuscoli acheni privi di pappo, incurvati e costolati.
La Camomilla è una pianta cosmopolita, probabilmente originaria dell’Oriente, introdotta in epoca pre-romana ed ora stabilmente naturalizzata e diffusa in tutta Europa; cresce dalla costa fino alla regione submontana, nei prati, lungo le strade, negli ambienti antropizzati, addirittura infestante dei campi di cereali. In Italia è presente in tutte le Regioni.
Si tratta di una pianta ben conosciuta, apprezzata sin dall’antichità per le sue proprietà antispasmodiche, emollienti, febbrifughe e sedative. Contiene infatti numerosi principi attivi, fra cui l’azulene, un olio essenziale con proprietà calmanti, antiflogistiche ed antiallergiche.
Le parti della pianta che si utilizzano sono costituite dai capolini, che vanno raccolti all’epoca della fioritura, conservati secchi ed impiegati entro l’anno di raccolta, altrimenti perdono le loro virtù curative; con essi si fanno infusi con proprietà sedative, antispasmodiche e calmanti delle infiammazioni di stomaco, intestino ed utero. Il nome Matricaria deriva infatti dal latino Matrix = “Genitrice”, con riferimento all’azione che la Camomilla esercita sulla muscolatura dell’organo femminile.
Il nome specifico chamomilla è invece di origine greca (chanmaemelon) e sta ad indicare una pianta bassa con sentore di mela.
La Camomilla è anche cicatrizzante della pelle, utile per curare le infiammazioni orali e per fare impacchi contro l’irritazione e la stanchezza degli occhi.
L’infuso di fiori veniva inoltre impiegato per schiarire i capelli, e con la stessa funzione sono oggi preparati i moderni shampoo alla Camomilla.
Infine la Camomilla veniva impiegata come insetticida per allontanare tarme ed altri insetti dalla biancheria, conferendo tra l’altro un gradevole aroma a lenzuola e coperte.
Specie simili alla Camomilla vera, rinvenibili soprattutto nelle Regioni settentrionali, sono la Camomilla senza odore (Matricaria inodora), priva di aroma e con ricettacolo fiorale pieno, e la Camomilla falsa (Matricaria discoidea), ramosissima, priva di fiori ligulati e con odore di Ananas.
Molto nota, e coltivata come pianta medicinale, è la Camomilla romana (Anthenis nobilis), con proprietà medicinali più spiccate della Camomilla comune.
La Camomilla è stata soprannominata l’ “Erba del Buon Sonno”, perché, secondo alcuni racconti, Gesù Bambino, durante la fuga verso l’Egitto, fece cadere dei capolini di Camomilla nell’acqua che stava bevendo la Madonna, restituendole calma e forza, proprio come ci si sente dopo un buon sonno ristoratore.
Nell’imbottitura della mummia del Faraone Ramsete II è stato rinvenuto polline di Camomilla; ciò forse è da attribuire al fatto che questa pianta era considerata in grado di infondere la forza e la calma necessarie per affrontare il viaggio verso l’aldilà.
La Camomilla veniva piantata dai giardinieri vicino a piante poco resistenti per aiutarle a rafforzarsi; raggiunto lo scopo, veniva sradicata, affinché le altre reagissero autonomamente. Per tale utilizzo ha ispirato il simbolo della Forza nelle avversità.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.