Malva sylvestris Linnaeus
Fam. Malvaceae
Malva selvatica
foto L. Agostinelli
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Pianta erbacea bienne o perenne, alta fino a 1 m ca., con fusto robusto, prostrato-ascendente, tenace e lignificato alla base, ramificato, striato e feltrato in superficie, e con radice fittonante, carnosa e biancastra.
Le foglie inferiori sono lungamente picciolate, hanno forma palmato-lobata e sono divise in 3-7 lobi triangolari con base cordata e margine dentellato, mentre quelle superiori sono alterne, hanno un picciolo più breve e sono profondamente laciniate. Entrambe le pagine fogliari sono ruvide e pelose, con peli ghiandolari lungo le nervature.
I fiori sono ermafroditi ed attinomorfi, con molti stami concresciuti in un tubo avvolgente lo stilo; sono lungamente peduncolati e riuniti in gruppi di 2-6 in corrispondenza delle ascelle fogliari.
Il calice è formato da un duplice ordine di sepali verdi, triangolari, pelosi, cigliati sul bordo, mentre la corolla è costituita da 5 petali spatolati di color rosa-lilla con venature longitudinali più scure e con parte apicale bilobata: La fioritura avviene da maggio a settembre.
I frutti sono piccoli acheni rugosi, gialli o bruno chiari, riuniti in infruttescenze rotondeggianti.
La Malva è una pianta comunissima, diffusa in quasi tutta Europa, che cresce nei campi, negli incolti, negli ambienti ruderali, lungo le strade, sulle macerie ecc., su terreni nitrificati, dalla costa fino a 1600 m di quota ca., In Italia è presente in tutte le Regioni. E’ una pianta eliotropica, perché come il Girasole ed altre, orienta i suoi fiori in base alla posizione solare.
Le proprietà della Malva sono note sin da tempi antichi, come testimoniano gli scritti di Plinio, Marziale, Cicerone, Orazio e Catone. Limitandoci agli aspetti alimentari, Cicerone e Catone ad esempio ne erano particolarmente ghiotti e se ne cibavano fino ad abusarne.
Viene talvolta coltivata a scopo alimentare in orti e giardini ed anche raccolta a scopo alimentare, in quanto i suoi germogli e le foglie ancora tenere possono essere utilizzati nelle insalate miste, nelle frittate, nelle minestre, zuppe e risotti; occorre però non abusarne, in quanto potrebbero procurare fastidiose indigestioni o addirittura pericolose occlusioni intestinali. Si segnala in proposito anche che va posta attenzione a che le parti eduli, in particolare le foglie, siano perfettamente integre; queste infatti sono facilmente aggredite da Puccinia malvacearum Bertero ex Mont., un fungo parassita delle pianta.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.