Malus sylvestris L.
Fam. Rosaceae
Melo selvatico
Foto Mario Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Albero alto fino a 6 (10) m, con chioma irregolare, rami numerosi, spinescenti all’apice, corteccia bruna, prima liscia, poi sfaldata in placche.
Le foglie sono alterne, ovate, a punta acuta, col margine seghettato, un po’ coriacee, prima pubescenti, poi glabre su entrambe le facce.
I fiori sono grandi, riuniti in ombrelle, con calice a 5 sepali e corolla con 5 petali bianco-rosati; stami numerosi con antere gialle. La fioritura avviene ad aprile-maggio.
I pomi (falsi frutti) sono rotondi, carnosi, di 2-3 cm di diametro, con buccia giallo-verdastra o rossastra, di sapore asprigno, acidulo.
Si tratta di una specie eliofila o moderatamente sciafila, che vegeta nei boschi di latifoglie di pianura, submontani e montani, insieme a vari tipi di Querce, Carpini, Castagni e Faggi, su suoli sia neutri che acidi, anche in zone aride.
E’ distribuito in Europa ed Asia occidentale; in Italia si ritrova in tutte le Regioni, fino a 1000 m di altitudine ca.
E’ l’antenato di tutti i Meli coltivati ed è usato come portainnesto per fruttiferi.
I pomi venivano consumati, cotti e zuccherati, quali blando lassativo, oppure impiegati per farne marmellate, sidro od acquaviti.
Il legno, con alburno rosato chiaro e durame rosso-bruno, duro e compatto e con venature ondulate, è adatto per intagli e sculture, per fare manici di attrezzi, giocattoli, ecc.; è anche un buon combustibile
Dalla corteccia, infine, un tempo si otteneva un principio tintorio giallo.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.