Leucanthemum vulgare (Vaill.) Lam.
Fam. Asteraceae
Margherita
Foto L. Agostinelli
Scheda botanica a cura di Mario Gottardi
Pianta erbacea perenne, alta 20-40 cm, glabra o parzialmente pelosa, con fusto semplice o ramificato dalla base, glabro, con striature rossastre longitudinali, e con rizoma da cui si dipartono i nuovi germogli.
Le foglie basali sono riunite in rosetta; sono di forma obovata o spatolata, con margine crenulato o dentellato, restringentesi alla base fino a formare un picciolo alato. Le foglie superiori sono semiamplessicauli, di forma strettamente ovata.
Le infiorescenze sono capolini protetti da un involucro formato da 3-4 serie di squame embriciate verdi, porporine ai bordi.
I fiori periferici sono femminili, ligulati, con ligule bianche dentellate all’apice, con funzione vessillare nei confronti degli insetti pronubi. I fiori interni sono ermafroditi, tubulosi, gialli, riuniti in un disco di 4-7 cm di diametro. La fioritura si prolunga da marzo a settembre-ottobre.
I frutti sono acheni allungati, costolati longitudinalmente e striati di nero. Quelli formati dai fiori periferici sono provvisti di un pappo.
Questa Margherita cresce in ambienti antropizzati, nei prati falciati, nei campi, lungo le strade; meno frequentemente anche nelle macchie e nelle radure boschive. In Italia è presente in tutte le Regioni, ad esclusione della Sicilia, dalla pianura fino a 1500 m di altitudine.
Si tratta di un Genere piuttosto polimorfo e di difficile interpretazione. In Flora italica di Sandro Pignatti è riportato un “gruppo” facente capo a Leucanthemum vulgare, che comprende 10 diversi taxa.
Il nome generico è composto da due termini greci, “leukos” e “anthemon”, che significano “bianco fiore”, con evidente riferimento al colore delle ligule.
A questa pianta sono attribuite proprietà antispasmodiche e vulnerarie, e cioè sono utilizzabili per la cure di ferite, piaghe e ulcerazioni.
Le foglie tenere sono commestibili e solitamente vengono mescolate nelle misticanze di erbe diverse.
La Margherita è simbolo dell’arrivo della Primavera e del Rinnovamento. Per questo motivo celebri pittori, come il Botticelli, il Ghirlandaio e Gentile da Fabriano l’hanno inserita nelle loro tele, che raffigurano la natività del Cristo, a simboleggiare la “primavera della Redenzione”.
Nel linguaggio dei fiori la Margherita rappresenta il Candore, l’Innocenza, la Grazia e la Bontà.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici, ecc., sono riportati a mero scopo informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.