Leontopodium alpinum

Leontopodium alpinum Cass.

Fam. Asteraceae

Stella alpina, Edelweiss

Leontopodiumalpinum

Foto M. Gottardi

Scheda botanica a cura di M. Gottardi

Pianta erbacea perenne, alta 8-20 cm, bianco-tomentosa, con fusti legnosi alla base, eretti o ascendenti, fogliosi, non ramosi, densamente bianco-lanosi.

Le foglie basali sono strettamente lanceolate od oblanceolate-spatolate, lunghe fino a 5 cm, ristrette alla base, verdastre o grigio-tomentose; quelle cauline sono simili, ma più strette.

L’Infiorescenza è composta da un denso corimbo apicale, formato da 5-10 capolini giallastri, contornati da 5-15 brattee lanceolate bianche, marcatamente tomentose, disposte a stella; ogni capolino è circondato da un involucro formato da piccole squame lanose bruno-scure all’apice. I fiori sono tutti tubulosi, femminili quelli esterni ed ermafroditi quelli interni. La fioritura avviene in luglio-agosto.

I frutti sono minuscoli acheni provvisti di un pappo.

La Stella alpina è una pianta calcicola che cresce nei pascoli aridi, sui ghiaioni, raramente negli ambienti rupestri, da 1500 a 2500 (3000) m di altitudine. E’ presente negli ambienti montani di Europa ed Asia ed in Italia la si ritrova lungo l’arco alpino.

La Stella alpina è da lungo tempo simbolo dell’ambiente alpino, ma in realtà proviene da regioni calde e aride. Contrariamente a quanto spesso si crede, il suo denso tomento non serve a riparare la pianta dalle basse temperature, ma dalla eccessiva traspirazione.

Il Genere Leontopodium comprende una trentina di specie il cui areale si  estende dagli altipiani desertici dell’Asia centrale alla catena himalaiana, al Giappone e alle steppe sub siberiane. In Italia la Stella alpina è giunta in epoca relativamente recente, probabilmente in concomitanza con l’ultima glaciazione.

La Stella alpina è stata in passato oggetto di raccolta indiscriminata, tanto da diventare specie rara, per cui essa è attualmente protetta rigorosamente.

Il nome popolare di origine germanica “Edelweiss” = “Nobiltà” e “bianco” ben si addice a questo splendido fiore e si riferisce sia alla colorazione del fiore che ai nevai delle vette alpine.

Nell’Appennino umbro-marchigiano ed abbruzzese si rinviene Leontopodium nivale (Te.) Huet (= L. alpinum var. nivale D.C.), bianco-tomentoso, con morfologia simile alla specie in esame. 

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