
pianta dioica, sempreverde, a portamento prevalentemente cespuglioso, prostrato, strisciante, fittamente ramificato, con rami giovani esili e corteccia bruno-rossiccia che si desquama in larghe lamine, con odore forte e sgradevole.
Le foglie sono glauche negli esemplari giovani, aghiformi, disposte a verticilli di tre.
Nelle piante adulte le foglie sono squamiformi, embriciate, strettamente appressate ai rami.
I fiori maschili sono piccoli ed ovali, quelli femminili globulosi.
I galbuli sono globulosi, grandi 5-6 mm, penduli, di colore violaceo.
Si tratta di una pianta eliofila e xerofila, che predilige i pendii soleggiati dei monti e le stazioni rupestri, spingendosi fino a 2000 m di altitudine.
Il suo areale di crescita si estende dalla Spagna alla Russia ed all’Asia centro-settentrionale.
In Italia cresce nelle valli interne delle Alpi e sull’Appennino marchigiano, abruzzese e laziale, spesso associato a J. oxycedrus Linnaeus.
utilizzato per aromatizzare la cacciagione, affumicare il prosciutto e come componente aromatizzante del gin.
Potente diuretico, è anche un disinfettante delle vie urinarie, stimolante della secrezione dei succhi gastrici e disinfettante del cavo orale.
Le bacche, normalmente di colore viola, diventano invece rosa nella varietà tipica del Parco del Conero.
E’ consigliabile non superare la dose di 5-6 granuli al giorno.