Juniperus phoenicea L.
Fam. Cupressaceae
Ginepro fenicio
Foto M. Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Pianta dioica, sempreverde, molto longeva, a struttura arbustiva o di alberello, alta fino a 10 m, con chioma inizialmente globosa, poi espansa, ombrelliforme, con rami sottili disposti a ventaglio, più raramente a piramide, foglie che nel loro insieme ricordano quelle dei Cipressi, corteccia grigio-bruna che si desquama in strisce nastriformi verticali e con superficie sottostante rossastra.
Le foglie sono squamiformi, fittamente embriciate, di colore verde scuro, con una sottile bordura membranosa al margine, disposte in verticilli di 3 su 6 file sui rametti, che ricoprono interamente.
I coni maschili sono piccoli, ovoidali, gialli, disposti all’apice dei giovani rametti, quelli femminili sono pure piccoli, ovoidi, verde-nerastri e poco vistosi.
I frutti sono galbuli, prima verdi, poi rossastri, penduli, di forma ovoide, grandi 1-1.5 cm, indeiscenti, contenenti 3-9 semi. La maturazione avviene nell’arco di 2 anni.
Si tratta d una pianta tipicamente eliofila e xerofila, diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo e nelle Canarie. In Italia è rinvenibile lungo le coste tirreniche, quelle pugliesi e delle Isole, specialmente nelle macchie litoranee, su substrati sabbiosi, ma anche più all’interno, sulle colline, fino a 600 m di altitudine, in stazioni rupestri.
Può essere utilizzata per consolidare i terreni sabbiosi e ciottolosi o come barriera frangimento.
Il nome specifico “foenicea” che le è stato attribuito può fare riferimento alla Fenicia, ovvero all’attuale Libano, oppure più probabilmente al colore dei galbuli maturi.
E’ una pianta molto tossica in ogni sua parte; la linfa contenuta nei giovani rametti provoca irritazioni della pelle.