Hyoseris radiata L.
Fam. Asteraceae
Radicchio selvatico
Foto Mario Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Pianta erbacea perenne, alta 10-35 cm, più o meno ispida, con radice grossa e robusta, da cui si originano gli scapi fiorali eretti, afilli ed indivisi, ed una rosetta di foglie basali.
Le foglie della rosetta basale sono lunghe 5-25 cm, sono spesso lungamente picciolate, pennatosette, con 7-8 segmenti triangolari per lato, con peli ispidi patenti almeno presso la nervatura centrale, nella pagina inferiore.
I fiori sono ermafroditi e ligulati, gialli, quelli più esterni con ligula verdastra al di sotto e arrossata di sopra; sono riuniti in capolini di 4-4.5 cm di diametro.
Questi hanno alla base un involucro campanulato, formato da due serie di brattee verdastre, quelle più esterne di forma ovata, mentre quelle più interne sono lanceolate. La fioritura avviene lungo tutto il corso dell’anno.
I frutti sono acheni brunastri, pubescenti, lunghi 1 cm ca. (sterili quelli centrali), con una corona di squame ed un pappo formato da peli rigidi, giallognoli.
E’ una pianta diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo, che cresce negli incolti, presso i muri, sulle scarpate, ai bordi dei sentieri, su terreno calcareo e roccioso, dalla pianura fino a 1000 m di quota ca.. In Italia è presente nelle Regioni centro-meridionali ed in Liguria.
Il nome del Genere deriva dalle parole greche “Hyo” = “Maiale” e “seris”, nome con cui veniva designata una pianta simile alla lattuga; il termine specifico “radiata” si riferisce alla forma dei capolini, formato da flosculi che si espandono radialmente come i raggi del sole.
Le foglie del Radicchio selvatico sono talvolta scambiate con quelle del Tarassaco (Taraxacum officinale); esse tuttavia sono più strette e più profondamente incise, con lobi che si sovrappongono, così da conferire loro un aspetto arricciato.
ll Radicchio selvatico ha proprietà diuretiche e rinfrescanti. Le foglie della rosetta basale, raccolte a fine inverno o ad inizio primavera, vengono consumate in insalata, da sole o insieme ad altre specie spontanee, anche mescolate con i giovani boccioli, oppure sono lessate e condite o saltate in padella. In qualche zona il Radicchio rientra anche fra gli ingredienti di un’ottima zuppa di magro, chiamata localmente “cucina”, per la cui preparazione sono necessarie una trentina di specie vegetali diverse.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.