Gentiana lutea L.

Gentiana lutea L.

Fam. Gentianaceae

      Genziana maggiore      

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Foto Mario Gottardi

Scheda botanica a cura di M. Gottardi

Pianta erbacea perenne con robusto rizoma verticale, profondamente radicato nel terreno, bruno scuro e rugoso esternamente, giallo vivo all’interno.

Nei primi anni di vita la pianta sviluppa solo una rosetta di foglie basali, poi produce un fusto alto 1-1.5 m, che supporta i fiori.

Le foglie basali sono ovato-ellittiche, con picciolo robusto e nervature laterali arcuate, più o meno parallele al margine e convergenti alla estremità della foglia.

Le foglie del fusto sono amplessicauli, sessili ed opposte (particolare che permette di distinguere la Genziana maggiore dal velenoso Veratro).

I fiori sono riuniti in fascetti all’ascella delle foglie superiori; sono ermafroditi, hanno la corolla tubulosa, aperta in alto in 5 lobi gialli.

Il frutto è una capsula clavata che si apre a maturità, liberando i semi.

La Genziana è una pianta dei prati e dei pascoli montani e subalpini, diffusa lungo tutto l’arco alpino, meno frequente sull’Appennino. E’ presente in tutte le Regioni italiane, ad esclusione dell’Emilia-Romagna, della Toscana e della Sicilia, ad altitudini comprese fra 1000 e 2000 m circa.

La Genziana è ben nota per le sue proprietà aromatiche, aperitive, digestive, colagoghe, febbrifughe. E’ componente essenziale di liquori, amari, aperitivi, digestivi e di preparati farmaceutici; la parte utilizzata della pianta è la radice, che, una volta essiccata, va conservata in barattoli di vetro ben chiusi; talvolta si usano anche le foglie.

I principi amari della Genziana sono molto utili per stimolare e regolare la secrezione dei succhi gastrici e biliari, combattendo quindi malesseri dovuti a cattiva digestione, sonnolenza, fermentazioni intestinali ecc..

Le proprietà medicamentose della Genziana sono note sin dai tempi di Ippocrate. Plinio e Dioscoride citano l’utilità di questa pianta nella cura delle malattie dello stomaco e del fegato. Plinio sosteneva che il nome della Genziana derivasse da “Gentius”, re degli Illiri, che per primo avrebbe scoperto le proprietà medicinali di questa pianta.

La Genziana è una pianta severamente protetta, a causa del fatto che in molte zone è in via d’estinzione per l’eccessiva raccolta. Qualora si desideri usare la Genziana si raccomanda quindi di non raccogliere le radici in natura, ma di acquistarle in erboristeria.

Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.

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