Fraxinus oxycarpa Bieb.
(= F. oxyphylla Bieb. = F. angustifolia Auct.)
Fam. Oleaceae
Frassino meridionale, Frassino ossifillo
Foto Mario Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Albero caducifoglio a rapido sviluppo, simile a F. excelsior, ma di taglia minore, alto fino a 25 m ca, con gemme più piccole, brune, verdi-brune o color caffè, con portamento meno slanciato, chioma espansa allargata, corteccia grigia e presto finemente fessurata.
Le foglie sono decidue, composte, imparipennate, formate da 7-13 foglioline sessili, strette, lineari-lanceolate, acuminate, dentate, con denti pari al numero delle nervature (in F. excelsior sono solitamente superiori alle nervature); in autunno divengono gialle, poi rossastre.
Le infiorescenze, composte da fiori unisessuali o ermafroditi, sono pannocchie pendule, disposte in posizione apicale, che compaiono prima delle foglie: I frutti sono samare lanceolate provviste di ali acute.
E’ una specie eliofila ed igrofila, che vegeta su terreni preferibilmente acidi, nei boschi umidi, nelle forre, lungo i fiumi, nelle valli ombrose, nelle pianure alluvionali, nelle depressioni retrodunali, associandosi al Pioppo bianco, alla Farnia ed all’Acero campestre.
E’ diffusa in Europa centro-meridionale e sud-orientale; in Italia è presente sulla costa tirrenica a partire dalla Toscana, su quella adriatica dai Lidi ferraresi, e sulle Isole.
Il Frassino meridionale è spesso utilizzato come arredo urbano, in parchi, giardini e nelle alberature stradali.
In alcune zone si estrae, tramite incisione del fusto, la linfa che, solidificata, prende il nome di “manna”; quest’ultima contiene mannite, acidi organici, zuccheri, mucillagini e resine e costituisce un blando lassativo.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.