Foeniculum vulgares Mill.
Fam. Apiaceae
Finocchio
Foto Mario Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Pianta erbacea solitamente invernale, coperta da una pruina bianca, con radice fusoide biancastra ed ingrossata e con fusto alto fino a 2 m, scanalato, ampiamente ramificato in alto.
Le foglie sono pennatosette, con foglioline lesiniformi ad apice appuntito, di color verde glauco, quelle inferiori picciolate, quelle superiori sessili, tutte con guaina carnosa amplessicaule.
I fiori hanno una corolla composta da 5 petali gialli ripiegati verso l’interno e sono raggruppati in ombrelle composte.
I frutti sono acheni affusolati, costolati longitudinalmente, lunghi circa 1 cm, molto profumati e di sapore piccante.
Il Finocchio cresce spontaneamente un po’ dovunque, dal mare alla zona submontana, in luoghi aridi ed incolti, fino a 1000 m di quota circa.
E’ originario della Regione Mediterranea, da dove si è diffuso nella maggior parte d’Europa, sia allo stato spontaneo che coltivato. Lo si ritrova anche nelle isole Canarie e nell’Asia sud-occidentale. In Italia è presente in tutte le Regioni.
Come ben noto il Finocchio è una pianta molto aromatica, utilizzata sia per consumo alimentare che terapeutico; possiede infatti proprietà aperitive, digestive, diuretiche e leggermente antisettiche. Le principali parti impiegate sono i fusti, che si raccolgono a ottobre-novembre ed i frutti (impropriamente chiamati semi), che si raccolgono invece ad agosto-settembre, dopo aver reciso ed essiccato all’ombra le infiorescenze.
I frutti vengono impiegati per aromatizzare salumi e formaggi, nonché per confezionare dolci, liquori e tisane digestive, le foglie per conferire un gradevole aroma a piatti di pesce, arrosti ed insalate, mentre pezzetti di fusto, insieme a spicchi d’aglio, sono aggiunti alle olive conservate sotto sale.
“Foeniculum” significa “Simile al fieno”, in riferimento al colore ed alla conformazione delle foglie; il termine specifico indica invece che si tratta di una pianta molto comune.
Egizi, Greci e Romani ne furono buoni consumatori. I Greci lo chiamavano “Marathon”, da cui prese il nome la celebre piana di Maratona, ricca di piante di Finocchio e ben nota perché fu teatro di una storica battaglia fra Greci e Persiani.
Il Finocchio è simbolo di rinnovamento spirituale ed ha ispirato tantissimi proverbi e credenze.
Il verbo “infinocchiare” deriva dall’usanza di osti senza scrupoli di offrire ai clienti gambi di Finocchio per mascherare il sapore del vino e poter quindi mescere quello di peggior qualità. Finocchio è anche il termine con cui in varie lingue viene indicato l’omosessuale, perché con le sue foglie si ornavano il capo i seguaci del dio Sabatios, divinità dedita a culti licenziosi che incoraggiavano tale pratica.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.