Datura stramonium L.

Datura stramonium L.

Fam. Solanaceae

Stramonio, Erba indormia delle streghe

Daturastramonium  

Foto Mario Gottardi

 Scheda botanica a cura di M. Gottardi

Pianta erbacea annuale a rapida crescita, con fusto prostrato o ascendente, robusto, cilindraceo, spesso internamente cavo.

Le foglie sono alterne, picciolate, lunghe fino a 15 cm, con lamina a contorno ovale e bordo inciso, a lobi acuminati; la pagina inferiore mostra la nervatura centrale in rilievo e le nervature secondarie, che terminano in corrispondenza dell’apice dei lobi.

I fiori sono solitari, inseriti alla biforcazione del fusto; hanno il calice tubuloso, inguainante i petali e terminante con 5 denti, e la corolla a forma di tromba, plissettata, bianca o violacea, lunga fino a 10cm. La fioritura avviene da giugno a ottobre.

Il frutto è una grossa capsula ovoidale a quattro logge, coperta di aculei, che a maturità si apre, liberando numerosi piccoli semi, neri e rotondeggianti.

Lo Stramonio è originario dell’America centro-meridionale ed è stato introdotto in Europa come pianta ornamentale e medicinale; con le sue foglie venivano infatti fabbricate sigarette per curare gli asmatici. Si è poi spontaneizzato ed inselvatichito, ed oggi è pianta piuttosto comune, che vegeta in stazioni aperte e solatie, in ambienti ruderali, sulle macerie, sui litorali sabbiosi, negli incolti, ecc., dalla costa fino a 900-1300 m di quota ca.. In Italia è presente in tutte le Regioni.

 

Il nome del Genere ricalca quello arabo della pianta, “Tathora”, mentre quello specifico sembra derivare dal greco “strychnon” = “solanacea” e “manicos” = “eccitato”, “furente”, per le qualità tossiche della pianta.

Lo Stramonio è una pianta molto velenosa in ogni sua parte, così come altre Solanaceae, quali il Giusquiamo e la Belladonna; contiene infatti numerosi alcaloidi, quali la josciamina, l’atropina, la scopolamina, principi attivi farmacologicamente importanti, ma molto tossici, che vengono impiegati nella cura di nevralgie, spasmi, asma, reumatismi, oltre che delle malattie cardiache e del morbo di Parkinson. Ha anche proprietà narcotizzanti (da cui la denominazione popolare di “Erba indormia”).

Lo Stramonio è chiamato anche “Erba puzza”, perché i fiori, che si aprono di notte, emanano un odore fetido e disgustoso, che attira alcuni tipi di insetti.

La denominazione di “Erba delle streghe” o “del diavolo” deriva invece dal fatto che si riteneva che streghe, fattucchiere e negromanti la utilizzassero nel corso delle loro orge sabbatiche per provocare, grazie al suo potere allucinogeno, visioni ed incubi. I suoi semi erano utilizzati dai maghi per le loro proprietà narcotiche, per le visioni fantastiche che provocavano e per il presunto potere afrodisiaco, mentre maghi e profetesse usavano bruciare la pianta per poterne inalare i vapori, ottenendone un effetto narcotizzante.

Anche le tribù indigene delle Americhe la utilizzavano da tempi remoti nei riti iniziatici ed in altri tipi di cerimonie religiose per indurre stati di euforia ed esaltazione.

In Europa era impiegata anche da briganti, lestofanti e ladroni, che versavano alcuni semi nelle bevande delle loro vittime; i malcapitati perdevano così la volontà e, colti da delirio, confessavano ogni loro segreto, venendo in tal modo derubati dei loro gruzzoli.

Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.

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