Crataegus monogyna
Jacquin - Fam. Rosaceae
Biancospino
foto L. Agostinelli
Scheda Botanica a cura di M. Gottardi
Arbusto o alberello caducifoglio, alto fino a 5-6 (12) m, con tronco ramoso, corteccia compatta, grigio-aranciata, con rami spinescenti e chioma espansa.
Le foglie sono alterne, coriacee, romboidali od ovoidi, divise più o meno profondamente in 3-7 lobi dentellati all’apice ed a margini paralleli; le lamine sono verdi e lucide nella pagine superiore, verde-biancastre in quella inferiore.
I fiori, riuniti in densi corimbi, sono delicatamente profumati; hanno una corolla composta da 5 petali bianchi, più raramente soffusi di rosa, 1 stilo e molti stami. La fioritura avviene in primavera, dopo la comparsa delle foglie (!).
I frutti, molto appetiti dagli uccelli selvatici, sono drupe che maturano a fine estate; sono rotondi, rossi e lucidi, grandi meno di 1 cm, con 1 solo seme (ciò che differenzia C. monogyna da C. oxyacantha, che ha frutti con 2 semi).
Si tratta di una pianta eliofila e moderatamente xerofila, che vegeta nelle radure, negli arbusteti ed ai margini dei boschi; spesso viene impiegata nelle campagne per formare siepi campestri, in quanto, se adeguatamente potata, forma barriere impenetrabili.
E’ diffusa in Europa, Asia occidentale e Nordafrica; in Italia è presente in tutte Regioni, dalla pianura fino a1500 m di quota ca.
Scheda fitoterapica a cura di D. Cesaroni
Arbusto o piccolo albero caducifoglio, alto fino a 6 m
Il biancospino cresce isolato o a piccoli gruppi.
Le sostanze contenute sono le flavonoidi (vitexina e derivati, procianidine).
Ha proprietà diuretiche, sedative, ipotensive, vasodilatatrici e antidiarroiche.
Per uso interno, per la pressione alta, insonnia, si fa un infuso con 20 g. di fiori ogni litro di acqua.
Bere una/due tazzine al giorno soprattutto prima di coricarsi.
Per uso esterno, decotto dei frutti e della corteccia o l’infuso dei fiori, come antinfiammatorio delle mucose della bocca e delle gengive.
Sciacqui e gargarismi.