Cichorium intybus
Linnaeus – Fam. Asteraceae
Cicoria selvatica, Radicchio, Grugno
foto L. Agostinelli
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Pianta erbacea bienne o perenne, con fusto alto oltre 1 m, rigido, prostrato o eretto, zigzagante, ramificato, angoloso e ispido per peli semirigidi, che si sviluppa nel secondo anno di vita; la radice è fusoide o napiforme, fittonante, carnosa, contenente un latice molto amaro.
Al primo anno di vita compaiono solo le foglie basali, riunite in rosetta; sono picciolate, profondamente incise, pennatopartite o pennatosette, con segmenti triangolari acuti e con rachide talvolta arrossato. Le foglie superiori sono intere, lanceolate ed amplessicauli.
I fiori, riuniti in capolini di 2-3 elementi, sono tutti ligulati con ligule dentate di colore blu ceruleo molto intenso, più raramente rosa-lilla pallido. La fioritura avviene fra luglio e ottobre.
I frutti sono piccoli acheni ovoidi o conici, provvisti di un pappo che forma una piccola coroncina apicale.
La Cicoria è una pianta tipica della pianura e dell’ambiente collinare; è presente un po’ ovunque in campagna, ai bordi delle strade, nei prati incolti e negli ambienti ruderali, fino a 1200 m di quota ca. E’ diffusa in tutta Europa e in Italia è presente in tutte le Regioni.
Scheda fitoterapica a cura di D. Cesaroni
Pianta perenne, si trova nei campi incolti, tra le macerie, ai margini delle strade e nei terreni asciutti fino a 1600 m di altezza.
Le sue proprietà amaricanti, digestive, coleretiche, depurative, diuretiche, sedative, fanno di questa pianta, non particolarmente attraente per il suo aspetto, una pianta apprezzata da millenni: per le sue virtù medicinali è addirittura citata nel celebre papiro egiziano Ebers, di “appena” seimila anni fa.
Nelle credenze popolari germaniche era invece considerata una pianta magica.
A partire dal XVII secolo fu usata anche come surrogato del caffè.