Cercis siliquastrum L.
Fam. Fabaceae
Albero di Giuda
Foto Mario Gottardi
Foto Mario Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Alberello caducifoglio, alto 10-12 (30) m, con fusto contorto e corteccia bruno-nerastra, fittamente screpolata.
Le foglie sono semplici, alterne, picciolate, cordate alla base o reniformi, grandi 3-10 cm; sono glauche nella pagina inferiore, hanno margine intero e nervature disposte a ventaglio.
I fiori sono sessili, zigomorfi, simili a quelli delle Fabaceae ; hanno 5 petali e 10 stami, tutti liberi: sono di colore rosato o rosso-porpora, si sviluppano prima delle foglie, direttamente sui rami o sul tronco, talvolta singoli, più spesso riuniti a ciuffi; il calice è di color porpora, con 5 denti; la fioritura avviene in primavera.
I legumi sono glabri, fusoidi, compressi, lunghi 6-10 cm, verdi, poi bruno-rossicci o porpora, contenenti numerosi grani.
E’ una pianta eliofila, termofila o xerofila, molto frugale, che cresce in ambienti molto soleggiati, su suoli aridi e sassosi, calcarei, negli arbusteti e nella fascia vegetazionale dei querceti, lungo le coste ed anche all’interno, fino a 800 m di quota ca. In Italia è presente ovunque, ad esclusione della Sardegna, soprattutto nell’area della Roverella.
Il nome del genere Cercis deriva dal greco Kerkis, che significa “navicella”, con riferimento alla forma del legume, ed anche il termine siliquastrum è connesso al particolare tipo di frutto.
L’Albero di Giuda è originario del Mediterraneo orientale ed il suo areale naturale riguarda appunto le fasce litoranee e sublitoranee del bacino orientale del Mediterraneo.
E’ una pianta utilizzata a scopo ornamentale in parchi e giardini per la bella e ricca fioritura e per la facile potatura dei rami.
Il legno è duro e tenace, rossiccio, ma data la scarsità di materia prima è usato solo per piccoli lavori di ebanisteria e tornitura.
I fiori possono essere usati come i capperi, dopo averli conservati in salamoia, oppure vengono consumati crudi nelle insalate, alle quali conferiscono una gradita nota di colore, o infine possono essere fritti in pastella di uova e farina.
Il nome popolare deriva dalla credenza secondo la quale l’apostolo traditore si sarebbe impiccato a tale pianta. Molto più probabilmente però tale denominazione starebbe ad indicare che è originaria della Giudea, ove in effetti è molto diffusa.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.