Calluna vulgaris (L.) Hull
Fam. Ericaceae
Brugo, Calluna
Foto Mario Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Pianta suffruticosa perenne, sempreverde, alta da 50 cm a 1 m, con fusti legnosi e tenaci, prostrati, e rami eretti.
Le foglie sono lanceolate-squamiformi, disposte ad embrice su 4 file longitudinali.
I fiori sono ermafroditi, tetrameri, profumati, con 8 stami ed un lungo e vistoso stilo; sono raccolti in densi racemi unilaterali, apicali; il calice è più lungo della corolla ed è composto da 4 elementi petaloidi rosati; la corolla è rosea e campanulata, divisa in 4 lobi; calice e corolla sono quasi completamente divisi, con i lobi saldati solo alla base; alla base del fiore sono disposte 6-8 bratteole lunghe circa la metà del calice. La fioritura avviene da agosto a novembre.
I frutti sono capsule di circa 2 mm di diametro, divise in 4 loculi contenenti ognuno un piccolo seme ovoide.
La Calluna cresce nei pascoli aridi (le brughiere), nei cespuglieti e nei boschi di conifere, su terreni acidi e rocciosi fino a 2500 m di quota. E’ diffusa nelle zone temperate e fredde dell’Eurasia e del Nordamerica. In Italia è presente lungo tutto l’arco alpino e l’Appennino settentrionale; raramente la si ritrova anche in alcune stazioni dell’Appennino centrale.
Spesso la Calluna viene confusa con le Eriche, in particolare con Erica carnea L., di cui può condividere l’ambiente di crescita; per una distinzione fra le due specie è sufficiente osservare la corolla dei fiori, che è profondamente divisa in C. vulgaris e urceolata nelle Eriche.
Le sommità fiorite contengono principi attivi con proprietà astringenti, antiinfiammatorie ed antisettiche.
Un tempo i fusti della Calluna venivano utilizzati per la fabbricazione delle scope; da essa inoltre vengono estratti tramite processi industriali tannini e coloranti.