Bellis perennis

Bellis perennis L.
Fam. Asteraceae
 
Margherita, Pratolina
 
Bellis perennis
Bellis perennis margherite
Foto Mario Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Pianta erbacea perenne, alta fino a 15 cm ca., con fusti semplici, lievemente pubescenti, afilli o fogliosi solo alla base, con robusta radice fittonante.
Le foglie sono verdi o glaucescenti, obovato-spatolate, disposte in rosetta aderente al suolo, con picciolo alato, solitamente dentellate o crenulate, raramente intere, normalmente uninervie, più raramente trinervie. 
L’infiorescenza è costituita da un capolino unico, apicale, composto da fiori centrali gialli di forma tubulare e fiori periferici ligulati, bianchi o arrossati nella pagina inferiore, disposti a raggiera, con funzione vessillifera. La fioritura avviene durante tutto l’arco dell’anno.
La Margherita è una pianta comunissima, che cresce negli incolti, nei prati, in parchi e giardini, dalla costa fino a oltre 2000 m di quota. In Italia è presente in tutto il territorio. 
Il nome Bellis deriva dal latino classico; successivamente, in epoca medioevale, le è stato attribuito il nome della perla “margarita”.
La Margherita preannuncia e simboleggia l’arrivo della primavera ed il rinnovamento dell’anno; la forma dei fiori, col giallo oro dei suoi capolini, sembra rappresentare un simbolo solare, mentre il bianco che sfuma verso il rosato della sua corolla evoca i colori dell’alba e della prima aurora.
Forse per questo motivo molti pittori, come il Botticelli, il Ghirlandaio o Gentile da Fabriano l’hanno inserita nei loro dipinti, che raffigurano la natività di Cristo e l’adorazione dei Magi, a simboleggiare la “primavera” della Redenzione.
Nei linguaggio dei fiori la Margherita rappresenta il Candore, l’Innocenza, la Grazia e la Bontà e sin dal Medioevo le sono state attribuite proprietà predittive in campo amoroso, così che è invalsa l’abitudine di sfogliarla per conoscere i sentimenti della persona amata. Sempre in epoca medioevale era concesso dalle dame ai loro cavalieri di rivelare pubblicamente il reciproco affetto ornando lo scudo con due margherite.
L’intera pianta è commestibile, ed in particolare le foglie, da raccogliere prima della fioritura, sono utilizzate in cucina, insieme ad altre verdure, per preparare insalate e minestroni; i capolini invece possono essere conservati sotto aceto. Inoltre essa possiede anche proprietà curative, astringenti, antiinfiammatorie, lassative e diuretiche: il succus herbae bellis perennis, che si rende dolce con lo zucchero, si ottiene spremendo la pianta pulita e giova nei disturbi di petto, tosse, catarri, mal di gola, mentre le foglie fresche, applicate su ferite ed ulcere, ne agevolano la cicatrizzazione. 
Il famoso medico e naturalista Mattioli diceva che:” le foglie in insalata o cotte nel brodo sono lassative, guariscono le infiammazioni della bocca e della lingua; contuse, attenuano i dolori degli organi genitali.”       
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.
 

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