Amaranthus retroflexus Linnaeus
Fam. Amaranthaceae
Amaranto comune
Foto Mario Gottardi
Scheda botanica a cura di M. Gottardi
Pianta erbacea annua, fittonante, con fusto eretto, semplice o ramoso, densamente tomentoso, pubescente, un po’ lignificato alla base, solcato da costolature longitudinali.
Le foglie sono alterne, ovate o romboidali, lungamente picciolate con apice acuto e margine dentellato. La pagina superiore è glabra, di colore verde cinereo, mentre quella inferiore è biancastra e pubescente.
I fiori sono verdastri, unisessuali, piccolissimi e molto numerosi, con brattee rigide e pungenti; sono raccolti in una corta spiga all’apice del fusto. La fioritura avviene fra giugno e ottobre.
I frutti sono capsule rugose, contenenti un piccolo seme nero di forma lenticolare.
Si tratta di una pianta dall’aspetto poco attraente, che alligna un po’ ovunque, nei prati incolti, nei campi coltivati, in aree ruderali, soprattutto su terreni aridi e leggeri.
Questa pianta è originaria dell’America settentrionale ed è ampiamente naturalizzata un tutta Europa. In Italia è presente in tutte le Regioni, dalla costa fino a 800 m di quota.
Il genere Amaranthus comprende sia specie indigene che importate e successivamente spontaneizzate. Il colore dei fiori varia dal rosso fuoco, al cremisi, al verde.
I fiori tagliati ed essiccati conservano il colore e ritrovano tutta la loro freschezza se immersi a distanza di tempo in acqua.
Era anche considerato un amuleto che difendeva dalla maldicenza, tanto che Virgilio suggeriva a poeti e scrittori, perseguitati dalla malignità e dall’invidia, di cingersi il capo con una corona dei suoi fiori.
Nel vocabolario ottocentesco dei sentimenti evocava l’eternità di un amore, la fedeltà e la costanza.
Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.