Achillea millefolium L.

Achillea millefolium L.

Fam. Asteraceae

Millefoglie

                       Achillea millefolium

Achillea millefolium fiori                       

Foto Mario Gottardi

         

Scheda botanica a cura di M. Gottardi

Pianta erbacea perenne, cespitosa, con fusti pelosi e ramificati in alto, glabrescenti, alti fino a 50-60 cm, e con rizoma lignificato, da cui si sviluppano gli stoloni sotterranei ed i fusti.

Le foglie sono alterne, lanceolate, pennatosette, con numerosi segmenti laciniati variamente incisi, tomentose e di colore verde intenso. Se stropicciate, emanano un odore marcato, fortemente aromatico.

Le infiorescenze sono costituite da corimbi appiattiti, densi e compatti, formati da piccoli capolini con 5 fiori esterni ligulati, bianchi o, più raramente, rosei, e flosculi interni tubulosi, gialli, con una piccola corolla a 5 lobi; fioriscono da maggio a settembre.

I frutti sono piccoli acheni ovali, compressi, lisci, lunghi pochi millimetri, senza pappo.

Si tratta di una specie molto polimorfa, che vegeta in tutti i luoghi erbosi, nei prati e nei pascoli di montagna ed anche nei boschi aperti, fino a 2500 m di quota. In Italia è presente in tutte le Regioni.

E’ una delle specie più persistenti nei prati da sfalcio; la sua rosetta basale, molto bassa, sfugge infatti alla lama della falciatrice; inoltre, fiorisce dopo il taglio primaverile, mentre all’epoca della fienagione autunnale gran parte delle piante ha già prodotto e disperso i suoi semi.

Il Millefoglio deve il suo nome popolare alla particolare forma delle foglie, costituite da numerosi piccoli segmenti profondamente laciniati. E’ una pianta officinale con proprietà vulnerarie, stimolanti, astringenti e cicatrizzanti, proprietà note fin dai tempi antichi. Secondo la leggenda l’eroe greco Achille (da cui il nome del Genere) avrebbe utilizzato questa pianta per curarsi le ferite infertegli in battaglia, seguendo i consigli del suo maestro, il centauro Chirone. In effetti fino al XVIII secolo l’Achillea veniva usata,

mescolata con grasso, per disinfettare e rimarginare le ferite, sfruttando le sue proprietà emostatiche ed antisettiche. Molto probabilmente è da questa sua peculiarità che ha tratto origine il nome popolare di “Stagnasangue”.

Oltre a generiche virtù sedative, la tradizione popolare attribuisce a questa pianta anche la proprietà di regolare la fase mestruale e di calmarne i dolori.

L’aroma delicato del Millefoglio viene utilizzato come componente amara-aromatica nella preparazione dei liquori, a cui conferisce proprietà digestive.

Ai fini eduli si utilizzano, in quantità moderata, le foglioline, che possono essere raccolte in ogni periodo dell’anno, per insaporire minestre ed insalate o come base per preparare gustosi tè digestivi.   

Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.

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