Abies alba Miller

Abies alba Miller

Fam. Pinaceae

Abete bianco

Abiesalba

 Abiesalbaparticolareaghi

Foto Mario Gottardi e Roberto Fontenla 

Scheda botanica a cura di M. Gottardi

Albero monoico sempreverde alto fino a 45-50 m, con chioma densa, di colore verde scuro con sfumature argentee, inizialmente di forma conica, poi a “nido di cicogna”, con tronco diritto, che può raggiungere anche i 3 m di diametro; ha corteccia liscia, bianco-grigiastra, tendente a screpolarsi in età ed a desquamarsi in piastre sottili. E’ specie molto longeva, potendo raggiungere i 400 anni di età.

Gli aghi sono appiattiti, ottusi all’apice, non pungenti, lunghi 2-4 cm, con apici bifidi, disposti a pettine sui rami, di colore verde intenso, lucido e brillante nella pagina superiore, con due linee biancastro-cerulee in quella inferiore.

I coni maschili sono gialli, distribuiti variamente sui rami dell’anno, quelli femminili sono disposti sulla stessa pianta in posizione apicale; sono cilindracei, eretti, lunghi 8-10 cm, dapprima verdi, poi bruni.

Gli strobili maturi sono cilindracei, eretti, prima verdi, poi rosso-bruni a maturità. Le squame sono legnose e si disarticolano progressivamente, lasciando infine il rachide denudato.

I semi sono piccoli, hanno forma schiacciata, triangolare, di colore bianco-giallastro e sono dotati di un’ala rosso-bruna.

L’Abete bianco cresce in ambienti temperato-freddi, con elevata piovosità, su terreni umidi, freschi e profondi; tollera l’ombreggiamento come e più del Faggio; è però sensibile alle gelate tardive. E’ indifferente alla natura del substrato, che può essere sia acido che basico; spesso lo si rinviene in consorzi unitamente all’Abete rosso ed al Faggio, più raramente forma boschi puri.

Un tempo era molto più diffuso, poi la sua presenza si è rarefatta in conseguenza di peggioramenti climatici e di interventi antropici, ed al suo posto si è sostituito il Faggio. L’areale europeo è alpino-centroeuropeo, mentre in Italia lo si rinviene sulle Alpi e sull’Appennino, fino all’Aspromonte, ad altezze comprese fra i 1000-1200 m ed i 1600 (1800) m.

L’Abete bianco si chiama così per il colore della corteccia, in contrasto con l’Abete rosso che ha la corteccia bruno-rossastra.

L’Abete bianco riveste un notevole interesse dal punto di vista forestale e paesaggistico. Il suo legno è tenero e biancastro, leggero e flessibile, poco resinoso, con venature diritte, facile da lavorare, senza nodi, ma poco durevole; viene utilizzato principalmente in carpenteria, per fare tavolami e mobili, per compensati e materiale da cellulosa, nonché per la costruzione di strumenti musicali e per ricavarne la pasta per la produzione della carta. Dagli aghi e dal legno, nonché dalla corteccia dei giovani esemplari, infine, si ricava l’essenza di trementina.

Attenzione: gli impieghi farmaceutici, fitoterapici ecc. sono riportati a scopo meramente informativo; si declina pertanto ogni responsabilità sugli utilizzi a scopo curativo, cosmetico, alimentare ed altri.

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