Exidia glandulosa
Exidia glandulosa (Bull. : Fr.) Fr.
Loc. San Giovanni (AN) Vallacera 26-7-2012 Foto .Livio Agostinelli
Carpoforo: a forma di cono rovesciato, di circa 3 cm. di diametro, di consistenza gommoso-gelatinosa con temperature fresche, ma dopo piogge abbondanti diventa irregolare lasso e distorto, per poi ridursi ad una crosta secca e coriacea con tempo secco e assolato. Le fruttificazioni sono appressate e formano degli ammassi lunghi anche 15 cm. di colore nerastro e con la superfice cosparsa di escrescenze in rilievo.
Carne: di consistenza elastica-gommosa, bruno-nerastra e incredibile a dirsi è dato come commestibile.
Habitat: cresce tutto l’anno preferibilmente nel periodo autunno-inverno su rami morti di latifoglie principalmente faggio e querce.
Microscopia: spore 14-19 x 4,5-5,5 micron, allantoidi (a forma di salsicciotto) lisce, ialine, basidi ellissoidali settati. Deposito sporale biancastro in massa.
Note: E' una specie pioniera in grado di colonizzare legni morti di quercia dando inizio al processo di trasformazione assieme ad altri sette funghi basidiomiceti interconnessi tra loro. Exidia glandulosa è spesso confusa con E. nigricans che presenta gli stessi caratteri microscopici ma che produce carpofori a forma di “bottone”. Anche un ascomicete Bulgaria inquinans gli assomiglia ma oltre alle differenze microscopiche questo fungo se stretto tra le dita le sporca di nero come se fosse inchiostro.
Materiale studiato:
Località San Giovanni (AN) Vallacera il 26 luglio 2012 Fruttificazione di circa 6 cm. rinvenuta su legno a terra di roverella.
Legit e Det. Livio Agostinelli